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consorzi stabili 2022

PERCHÉ I CONSORZI STABILI

Editoriale del Direttore

Il consorzio stabile è un istituto giuridico nato con la legge Merloni – Legge 109 del 1994 - con lo scopo di favorire la crescita delle piccole e medie imprese attraverso uno specifico meccanismo aggregativo. 

Le imprese si associano formando nuove (e stabili) strutture societarie, mettendo così insieme le proprie esperienze e dando origine a un’attestazione SOA complessiva, necessaria per partecipare alle gare di appalto pubbliche. In pratica vengono sommate le singole SOA delle varie imprese per formarne una del consorzio (principio del “cumulo alla rinfusa”).

 

Un grande vantaggio competitivo per le piccole imprese che possono crescere protette da una entità ben più strutturata e organizzata, circostanza che, con tutta evidenza, tutela anche gli interessi delle Stazioni Appaltanti.

In questo modo le piccole e medie imprese possono crescere in maniera più spedita, ma soprattutto protetta ed è infatti quanto è accaduto dal 1994 ad oggi.

Il crescente utilizzo di questo strumento, ha consentito alle piccole e medie aziende di crescere sia sotto il profilo organizzativo che economico, potendo affacciarsi a mercati più grandi, normalmente preclusi alle piccole realtà aziendali.

Lo strumento del consorzio stabile, pertanto, non ha solamente facilitato lo sviluppo delle piccole aziende, ma ha contribuito innegabilmente a rafforzare il tessuto economico italiano che si fonda prevalentemente sulle piccole e medie imprese, in un periodo, quello degli ultimi vent’anni, attraversato da numerose e gravi crisi di sistema.

In quest’ambito, assume una particolare rilevanza la funzione svolta da UCSI, ossia quella di tutelare, come associazione di categoria, gli interessi dei consorzi stabili a livello istituzionale, specie dagli attacchi dei grandi gruppi che ciclicamente tentano di depotenziare l’istituto del consorzio stabile.

In questo quadro UCSI offre anche altri servizi, in particolare di informazione e formazione. A titolo di esempio, attraverso i numerosi convegni organizzati, spieghiamo le differenti modalità di approccio dei consorzi stabili al mercato. Per tutti, penso al partenariato pubblico privato, che rappresenta una valida alternativa alle tradizionali gare di appalto.

Non si tratta, tuttavia, solamente di una mera attività di lobbing; l’UCSI difende gli interessi dei consorzi in quanto tali, in maniera generale e non specifica. Non a caso uso il verbo difendere e non promuovere.

I consorzi stabili, come accennato, negli ultimi anni hanno infatti subito più di un attacco soprattutto da parte delle grandi imprese che si sentono minacciate, a mio giudizio del tutto ingiustificatamente, dalla concorrenza dei Consorzi nei grandi appalti pubblici. Nonostante ciò, in Italia, esistono circa 300 consorzi stabili e serve l’apporto di tutti per raggiungere questo obiettivo, ossia quello della difesa di un istituto giuridico che rappresenta un vero e proprio presidio a garanzia dello sviluppo della piccola imprenditoria.

Stare nell’UCSI significa anche partecipare attivamente alle attività associative e non sempre tutti i consorzi sono disponibili; malgrado ciò, quando i consorzi aderiscono, difficilmente ci lasciano, perché ne comprendono i vantaggi, primo fra tutti quello di vivere da vicino le vicende economiche e istituzionali che coinvolgono la vita e il futuro delle loro stesse aggregazioni.

La figura del consorzio stabile, purtroppo, è tipicamente italiana. In Europa esistono forme aggregative declinate in modo diverso sotto il profilo formale e sostanziale e per tale ragione UCSI è attiva anche su questo fronte, nel tentativo di far riconoscere la realtà dei consorzi stabili come entità autonome rispetto alle stesse imprese consorziate con cui spesso vengono confuse. Siamo quindi impegnati su questo versante al fine di correggere questa impostazione e raccordare in modo più efficace e omogeneo la normativa comunitaria con quella nazionale, contribuendo in maniera fattiva al miglioramento del complesso corpo normativo che regola la materia degli appalti pubblici.

Il Direttore
Gian Marco Ceccobelli

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